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La nostra esperienza

Ricerca innovativa – elettrolisi dell’acqua

L’elettrolisi dell’acqua è il processo che, facendo passare della corrente elettrica attraverso l’acqua, rompe i legami delle molecole di H2O per produrre idrogeno ed ossigeno gassosi. Si è dimostrato che l’aggiunta del prodotto dell’elettrolisi dell’acqua al combustibile (benzina o diesel) migliora significativamente le prestazioni e le emissioni dell’autoveicolo.

L’interesse nell’idrogeno è aumentato negli ultimi anni, questo è spiegabile dal fatto che tale sostanza è una risorsa inesauribile ed un vettore di energia amico dell’ambiente. Ma lo sfruttamento di queste proprietà è rallentato dall’enorme consumo di energia necessaria ad ottenerlo dall’acqua. Le normali tecniche oggi utilizzate impiegano circa 4kWh di energia per produrre un metro cubo di gas , quando bruciando la stessa quantità di idrogeno si rilasciano 3.55kWh di energia. Quindi sembrerebbe un processo inutilmente dispendioso.

Qui entra in gioco l’esperienza e l’innovazione di Hydromoving che è stata capace di ottenere idrogeno da elettrolisi andando a ridurre notevolmente l’impiego di energia grazie ad uno studio durato più di dieci anni e supportato da ben due brevetti.

Il modello si basa su una struttura dell’acqua costituita da domini di coerenza secondo cui l’acqua liquida non è semplicemente un insieme caotico di molecole libera, mosse dall’agitazione termica e interagenti tramite urti, attrazioni e legami, ma un composto in cui convivono due stati di aggregazione aventi la stessa composizione molecolare, ma di cui una parte risulta essere coerente (ordinata) e una parte caotica.

Nel suo stato di equilibrio naturale, i dipoli elettrici dell’ acqua si trovano sottoposti a moti oscillatori vari, ma anche da oscillazione elettromagnetiche causali e relative emissioni (fotoni). Quando queste oscillazioni entrano in fase con l’oscillazione del campo di materia della molecola d’acqua, questa raggiunge una condizione di minore energia e attrae attorno a se altre molecole fino ad occupare un volume dell’ordine della lunghezza d’onda generata

I domini di coerenza si possono visualizzare come palline immerse in un mare di acqua liquida non coerente. Sulla frontiera del dominio sono presenti molecole energicamente “eccitate” i cui costituenti hanno già quasi tutta l’energia alla ionizzazione o alla dissociazione.

La presenza di questi domini è favorita dalla vicinanza del liquido a superfici di materiale microporoso come ad esempio al piastra di una cella elettrolitica con le sue imperfezioni cristallografiche nanostrutturate. Si calcola che per il 13% delle molecole d’acqua costituenti il dominio di coerenza occorre una energia bassissima per essere dissociate in idrogeno e ossigeno.

Questo meccanismo spiega come sia possibile ottenere un’elettrolisi a elevata efficienza, e come tale efficienza la si possa ottenere attraverso un’alimentazione a impulsi elettrici secondo un’onda che ha come periodo (t0) il tempo di ripristino delle molecole d’acqua pronte alla dissociazione. In questo modo l’impulso raggiungerà le piastre nel momento in cui tutte le molecole quasi libere sono ripristinate, non avendo altro effetto su quelle ordinate e più stabili.

Sviluppo Software - control unit system dedicati

Il sistema Hydromoving funziona grazie ad una innovativa centralina capace di analizzare il comportamento dell’autovettura ed erogare on-demand la giusta quantità di Ossigeno ed idrogeno in rapporto stechiometrico, intervenendo sui relativi iniettori. Questo software, colloquiando con la centralina originale del veicolo, permette di modulare e calibrare la quantità del carburante originale e dell’iniezione di ossigeno ed idrogeno necessaria in maniera tale da non provocare false segnalazioni della MIL.

Lo staff della Hydromoving ha ottimizzato al meglio il software e l’hardware che controllano tutto il sistema raggiungendo dei risultati sorprendenti.

Prendiamo come riferimento una vettura con alimentazione benzina a norma emissioni EURO 4. Queste, a seconda della cilindrata, sono dotate di due o quattro sonde Lambda : una o due A/F ( Air/Fuel) a monte del catalizzatore o catalizzatori per i V6/V8/ V10 /V12, che controllano la stechiometria dell'alimentazione, quindi il rapporto 14,7 : 1, che è la miscela aria/ benzina ideale per il funzionamento del motore, e correggendo il tempo di apertura degli iniettori, nel momento in cui diventa Lean o Rich ( Magra o Grassa). La seconda sonda Lambda a valle del o dei catalizzatori è la sonda O2, che controlla direttamente, dopo il catalizzatore ,la quantità di O2 (Ossigeno) residua, controllando di fatto il suo corretto funzionamento. Infatti per una quantità anche minima di HH-O, la componente O2 (Ossigeno) si somma alla quantità di aria immessa nel motore attraverso il circuito di aspirazione, modificando di fatto il rapporto stechiometrico 14,7/1, e di conseguenza costringendo la centralina d'iniezione della vettura( dietro segnalazione di eccesso di Ossigeno da parte della seconda sonda lambda la O2) a correggere il tempo di apertura degli iniettori ,in aumento, in quanto ha rilevato un rapporto stechiometrico superiore a 14,7/1 viziato da un anomalo aumento di O2.

La conseguenza logica di un aumento del tempo di apertura degli iniettori non è altro che un maggior consumo di carburante.

Per questo motivo è necessario andare analizzare il comportamento dell’autovettura ed intervenire in maniera mirata e diretta sull’iniezione dell’idrogeno per massimizzarne i risultati.

Grazie ai software cosi realizzati è possibile aggiungere Ossigeno e Idrogeno nel motore e permettergli di lavorare in regioni tali da massimizzare la combustione e quindi ridurre gli idrocarburi incombusti e le emissioni di monossido di carbonio. Contemporaneamente questo consente di avere un notevole effetto di riduzione sui consumi di carburante anche superiori al 30%.

Nuovi carburanti per motori a combustione interna

Dagli  inizi della tecnica dei motori a combustione interna è noto che l’iniezione di acqua nebulizzata e di idrogeno, debitamente miscelati con il combustibile fossile originario, incrementi l’efficienza globale del motore.

L'iniezione  d'acqua opera principalmente su due fattori: uno raffreddando l'aria in ingresso motore, operando una diminuzione della temperatura dell'aria in ingresso ottenendo il risultato di aumentare l’efficienza del motore. L'altro sicuramente più  importante è quello di raffreddare la miscela in camera di combustione allontanando il pericolo di detonazione, consentendo combustioni più efficienti rispetto alla combustione in assenza d’acqua. Generalmente l’efficienza termica aumenta anche con l’introduzione nel motore di idrogeno miscelato con carburante fossile, e questo è dovuto a diversi fattori:

  1. una bassa energia di accensione che permette un’ accensione rapida;
  2. una temperatura di autoaccensione più elevata rispetto al solo carburante standard, questo permette di incrementare il rapporto di compressione, aumentando il rendimento del ciclo teorico e reale;
  3. una velocita di fiamma della combustione molto alta. La velocita di combustione della miscela aria/idrogeno e sette volte più alta di quella della miscela aria/benzina. La velocita di combustione della miscela benzina/idrogeno si estende anche oltre questo valore dipendendo dalle relative percentuali dei costituenti. La trasformazione si avvicina in questo modo alla combustione isocora del ciclo ideale;
  4. Un’elevata diffusività che implica una maggiore miscelazione con l’aria comburente.
  5. La capacita dell’idrogeno di ricombinarsi con radicali presenti, migliorando l’efficienza di combustione e il rilascio di calore del combustibile stesso.

 

IL  sistema Hydromoving opera entrambe le ottimizzazioni in quanto introduce nel motore:

 ‐ Una miscela di idrogeno e ossigeno già in proporzione stechiometrica

 - Goccioline d’acqua nebulizzata trascinate insieme al gas prodotto.

Per sfruttare tali effetti in maniera pratica e misurabile, l’intero sistema di controllo motore e il sistema elettrolitico di produzione di idrogeno devono essere calibrati, regolati e messi a punto per poter ottenere tutti i benefici dell’arricchimento di idrogeno. L’efficienza termica è legata al consumo di carburante. L’aggiunta di idrogeno, come mostrato in varie esperienze consolidate, incrementa tale efficienza termica globale e il consumo di carburante diminuisce.

Lo sviluppo di impianti di cogenerazione con motore e sistema bifuel

La Cogenerazione, è una nuova tecnologia che permette di recuperare il calore prodotto da un motore endotermico che genera energia elettrica e sfruttarlo per il riscaldamento di uffici, palazzine, fabbriche , Aziende ,officine, etc...

Anche in questa tipologia di utilizzo, abbiamo realizzato un progetto modulare

Il progetto è durato un anno , si è progettato tutto partendo dalla solida base di un ottimo motore diesel turbo quale è il Perkins da 8.700 cc, mod 1303.

Il lavoro di ricerca della perfezione si è spinto ancora e stiamo addomesticando degli MTU da 32.000 cc con 18 cilindri, Ancora dei Motori CUMMINS da 48.000 cc che equipaggiano motopescherecci, richieste anche da grossi armatori, con i quali stiamo elaborando un progetto comune per l'equipaggiamento di alcuni motori Wartsila mostruosi alimentati con Bunker, stiamo miscelando l'Ossidrogeno col BIOGAS, ottenendo dei risultati eccezionali .

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About Hydromoving

Hydromoving Srl è l'unica al mondo ad avere una tecnologia brevettata, testata e certificata per la produzione di gas Ossidrogeno ( gas prodotto dall’acqua distillata) on board ed on demand con sistema elettronico di iniezione in camera di scoppio di qualsiasi tipo di motore a combustione interna (benzina/diesel etc ..) che riduce le emissioni inquinanti del 90% .